La creazione d’impresa
Decidere di avviare una propria attività imprenditoriale, in particolar modo per le donne, rappresenta un momento di cambiamento, di analisi e presa di coscienza delle proprie competenze. La motivazione al fare impresa si scontra con tante domande: è il settore giusto? è un’idea vincente? quanto costerà realizzarla? ci sono finanziamenti? se sì quali?
Ma quali sono le motivazioni che portano una donna a mettersi in proprio per fare impresa?
Per quel che concerne l’aspetto motivazionale, va detto che, dopo un lungo periodo in cui la scelta imprenditoriale è stata considerata il necessario ripiego al prolungato stato di disoccupazione, attualmente si registra una tendenza alla “scelta” imprenditoriale. Mi capita negli ultimi anni, infatti, di incontrare donne motivate dal desiderio di realizzazione personale, riconducibile non solo e non tanto alla sola dimensione economica ma molto di più alla gratificazione professionale. Inoltre un ulteriore elemento motivazionale è ascrivibile al tema della conciliazione, il work life balance: l’impresa come scelta per poter riorganizzare il proprio spazio/tempo e coniugare vita e lavoro. Questo è un punto molto delicato perché ogni imprenditrice deve poter comprendere quanto davvero l’autonomia di un’impresa “risolva” e non aggravi il problema della gestione del tempo lavorativo. Infine è sempre più evidente come si siano anche modificate le tipologie di idee d’impresa. Mentre una volta le donne erano concentrate su attività imprenditoriali tipicamente di genere come i servizi all’infanzia (l’asilo nido) o la ristorazione, ora fra quelle che si stanno avviando nell’ultimo periodo, ho intercettato agenzie per l’organizzazione di eventi/matrimoni, una scuola di musica elettronica, ma anche imprese impegnate negli ambiti eco sostenibili come quella di produzione di pannolini lavabili con vendita online.
Innegabile la necessità di sviluppare quella competenza a sapersi orientare, informare e cimentare nella trasformazione dell’idea in progetto. La formazione è uno spazio fisico e mentale che consente la condivisione, l’empowerment, lo sviluppo di conoscenze tecniche ed il networking. Quest’ultimo è un aspetto fondamentale per l’imprenditoria di genere che vive nella solidarietà e nel supporto reciproco, un grande ancoraggio nei momenti di incertezza iniziali.
Quando l’idea è delineata c’è la fase di stesura del business plan, uno strumento funzionale a poter pensare la propria idea, circoscrivere il proprio business in termini di punti forti e criticità e valutarne la reale capacità finanziaria.
L’elevata mortalità delle imprese femminili spesso dipende dal prevalere della voglia di “fare impresa” a sicapito di un’attenta valutazione dell’impegno richiesto e dei fattori di rischio connessi alla scelta imprenditoriale.
Quali sono i finanziamenti alle imprese femminili?
Intorno al tema dei finanziamenti credo si possa dire che proliferino le informazioni devianti, piccole mitologie del tipo: “alla cugina della mia amica l’Europa ha dato i fondi per avviare il suo progetto”. La verità su questo tema è che tutto è più articolato e complesso e deve essere valutato all’interno di una consulenza mirata. Nel corso degli anni molte opportunità sono cambiate e sono spesso soggette a logiche regionali o comunali. In generale ci sono leggi di finanziamento disponibili teoricamente 365 giorni l’anno e altre che erogano fondi tramite bando. Ci sono poi molte formule di supporto all’impresa, ma si tratta di servizi aspecifici, che quindi non sono più ad uso esclusivo delle donne.
Quello però che mi preme sottolineare è la necessità di disporre di un capitale proprio in avvio, piccolo o grande è ovviamente relativo e funzionale al proprio progetto. Pensare di strutturare la propria idea delegando tutto il fabbisogno economico dell’impresa all’esterno, significa partire già in difficoltà.
Gran parte dei servizi istituzionali (quindi gratuiti) a supporto delle aspiranti imprenditrici offrono erogazione d’informazioni sulle leggi agevolative e sulla presentazione di un Business Plan relativamente ad uno specifico finanziamento. Molto più raramente si trovano occasioni di orientamento alla scelta d’impresa e per quel che concerne lo scambio di esperienze e la creazione di un network.
Con il Mentoring si può avere la grande risorsa di apprendere dalle esperienze di chi è in uno stadio più avanzato del ciclo d’impresa. L’obiettivo è sempre quello di diminuire l’errore e prevenire le classiche ingenuità di chi si appresta ad iniziare.
Le difficoltà che incontrano le imprenditrici sono molteplici e non sono solo nell’avvio ma anche a superare i primi fatidici 3 anni di start up. Nel tempo ho avuto modo di affinare metodologie e prassi specifiche per il supporto delle donne aspiranti imprenditrici.
Alcune reggono, altre cambiano formula imprenditoriale adattandosi alle esigenze del mercato, qualcuna ha rinunciato ma credo sia fisiologico e credo pure che, comprendere che la scelta imprenditoriale non sia quella per la quale siamo tagliate, sia comunque una vittoria.
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