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Il teatro ed il mondo del lavoro

Il teatro ed il mondo del lavoro

Ultimamente sento spesso parlare della predilizione, sulla quale convergo, della formazione cosiddetta non – convenzionale. La metodologia didattica sui temi dello sviluppo personale/professionale e l’approccio alle organizzazioni tendono, infatti, ad uscire dalla stringente logica di banco e lavagna. E meno male!

Spesso si sceglie l’utilizzo “innovativo” di tecniche teatrali…

L’utilizzo di tecniche rappresentazionali in contesti organizzativi non è invenzione recente. Il buon J.L. Moreno “inventa” lo psicodramma nella prima metà del ‘900,  e nel suo essere strumento versatile, lo psicodramma è stato poi adeguato a differenti contesti ed obiettivi dagli psicologi che l’hanno utilizzato.

Perchè a parlare di aspetti emotivi, sempre, vale la pena di sapere cosa siano e come funzionano… per evitare qualunquismo e superficialità che circolano in certi ambienti. Quindi la professionalità di chi usa certi strumenti non può essere secondaria rispetto all’obiettivo che si persegue.
Di contro spopolano tecniche approssimative che in un modo o nell’altro sbandierano un “saper fare” nelle organizzazioni più vicino al buon senso che alla conoscenza. Le metafore a mio avviso sono rischiose, proprio perchè “funzionano” e sono attivatori potenti di reminescenze, affetti collegati, che mischiano, come è normale che sia, l’organizzativo all’istituzionale, cioè lo spazio dell’organizzazione con il suo sentire emotivo.

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